Ascoltare consapevolmente, implica abbandonare il già conosciuto, i territori già esplorati per intraprendere nuovi percorsi nuove vie, per questo è un atto profondamente creativo.
Nella pratica di mindfulness, l’ascolto è essenziale ma quali sono le qualità dell’ascolto consapevole?.
Per praticare davvero la consapevolezza, il nostro ascolto sarà profondamente diverso da un ascolto abituale, dal modo con il quale ci mettiamo solitamente in relazione con noi stessi e con gli altri, un ascolto spesso superficiale, pieno di classificazioni concettuali, di giudizi, e molto condizionato dai “mi piace /non mi piace”.
Ascoltare senza giudizio richiede la capacità di non seguire la tendenza abituale che ci spinge ad etichettare e classificare rapidamente tutto ciò che sperimentiamo.
Questo ascolto accogliente richiede il coraggio di avventurarsi in luoghi incerti e indeterminati come è il territorio del non- giudizio, che inizialmente ci lascia scoperti, vulnerabili, privi degli abituali punti i riferimento.
Come posso stare in contatto con me stesso, senza mettere in atto quei processi abituali di classificazione, giudizi, interpretazione?
Anche solo porsi seriamente questa domanda può aprire nuovi scenari, e favorire intuizioni.
Il modo in cui farlo, ognuno dovrà in qualche modo scoprirlo da solo, nell’eperienza diretta, attraverso la pratica, anche se con una buona guida il processo può essere molto facilitato.
Rimanere in contatto con una sensazione corporea o con il respiro, con semplicità e perseveranza, anche quando all’inizio ci appare insignificante o poco interessante, richiede una certa dose di creatività, oltre che naturalmente, di pazienza
Occorre creatività per vedere in modo diverso il già noto.
Occorre creatività per poter scoprire sfumature diverse dell’esperienza oltre le parole i concetti che la rendono sempre uguale.
Per questo è molto utile collegare la pratiche di mindfulness con pratiche di counseling espressivo e art-terapy, proprio per stimolare quall’aspetto di gioco e creatività che sono ingredienti fondamentali della pratica ma che spesso tendono a rimanere sullo sfondo nelle metodiche con cui è abitualmente insegnata.
Si può applicare la presenza mentale mentre si osserva il foglio bianco davanti a noi, essere presenti completamente a quello spazio vuoto sul quale imprimeremo presto un nostro segno. Essere pienamente attenti e presenti con tutti i sensi ben svegli, nell’atto di colorare, ritagliare, scrivere, danzare o muovere il corpo.
La presenza e la consapevolezza coltivate nell’ascolto del respiro e del corpo, facilitano l’emergere di spontaneità e creativitò che a loro volta se vissute con pienezza e partecipazione andranno a nutrire e rinnovare la pratica di consapevolezza più formale.
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